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Eleventy 1829bEleventy è un brand globale. Opera nel settore dei beni di lusso, in particolare nel segmento della Nordable luxury. È attivo nella creazione, produzione e vendita di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, profumi, eyewear e home couture per l’uomo e per la donna che ricercano il comfort senza per questo rinunciare allo stile. Il brand coniuga savoir faire italiano e prospettiva internazionale, cultura del gusto e praticità informale.

Con un fatturato di €. 30 milioni, 20 dipendenti e una crescente espansione del retail in Italia e all’estero, Eleventy a soli 10 anni dal lancio, si attesta come uno dei marchi più rappresentativi del classico contemporaneo sulla scena mondiale.

L’azienda è nata con la vocazione della valorizzazione de Made in Italy nel mondo. Eleventy propone uno stile contemporaneo e senza tempo che amiamo definire “Unconventional Chic” e che unisce armoniosamente carattere, eleganza e funzionalità pratica conservando il potere di seduzione in ogni occasione.

Eleventy 1755bL’identità del brand si intreccia con la grande tradizione del Made in Italy: un patrimonio unico, fatto di sapienza manuale, di creatività e di passione che rivive nei suoi molteplici aspetti. Fedeli all’artigianato di alto livello e alla sartoria di antica tradizione, senza tralasciare per questo la capacità di innovazione e l’attenzione alla modernità, i designer Eleventy perpetuano, un giorno dopo l’altro, la bellezza del gusto italiano e il fare creativo che attinge direttamente dalla nostra storia e cultura, dalle arti e dai mestieri del nostro Paese.

La Mission di Eleventy è parte integrante della sua cultura aziendale. Al centro dello spirito Eleventy c’è la filosofia dell’eccellenza che è un impegno di serietà, di continuità e difiducia. Questo spirito Eleventy s’incarna nel rispetto dei valori che hanno sempre costituito e continueranno a rappresentare per il futuro l’essenza stessa della sua vocazione.Eleventy 1891b

Promuovere un nuovo “Lusso Responsabile”. Gli abiti e glia ccessori di Eleventy sono comodi, hanno un design contemporaneo, sono realizzati con materiali confortevoli e di qualità, hanno un’ottima fattura e attenzione ai particolari. Nessun dettaglio è scontato o banale. Collezioni che raccontano la migliore tradizione manifatturiera italiana e che abbracciano i vari momenti di vita del cliente: la parte legata al lavoro, ma anche il week end e il tempo libero. Spaziando dall’abito sartoriale fino alla tuta per l’attività fitness, dove è sempre il dettaglio ad essere protagonista e i tessuti, come le lavorazioni, sono sempre Made in Italy. Elementi capaci di soddisfare una clientela sempre più sofisticata ed esigente, che ama prendersi cura di sé acquistando capi in grado di esaltare la propria personalità. Senza però perdere di vista il prezzo.

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Bagutta 2456bBAGUTTA è un Brand CIT (Confezioni Italiane Tessili), azienda sorta a Milano nel 1939. Oggi l’azienda è ancora della stessa proprietà, con Andrea Gavazzeni in qualità di Presidente e Antonio Gavazzeni con la carica di Amministratore Delegato. CIT opera ad Arcore (MB) in un complesso industriale di 45.000 mq dove trovano sede sia lo stabilimento produttivo che gli uffici commerciali e creativi, e produce camicie da uomo e da donna per stilisti di fama mondiale, oltre ad essere la holding dei brand aziendali BAGUTTA e Matteucci 1939 e aver ampliato le collezioni con prodotti di maglieria, pantaloni, abiti e gonne, per un’offerta total look della moda maschile e femminile.

Oggi l’Azienda fa fronte a una produzione annuale di oltre 1.000.000 di capi, emergendo in particolar modo con grandi successi di vendita in Italia, Europa, Giappone, Cina, Corea e Stati Uniti.

Dal 1975, Bagutta è sinonimo di camiceria Made in Italy uomo e donna: un brand che trova la sua icona nella camicia bianca classica. La storia del marchio e la sua tradizione sartoriale si raccontano nell’unicità di modelli classici contemporanei che hanno reso l’azienda leader indiscussa sul panorama internazionale.

Da Gennaio 2017 è stato inaugurato, per la parte uomo, un nuovo concept di collezione, un progetto corposo volto a comporre una guardaroba di camiceria completo: sono state create diverse label declinate per ciascuna occasione d'uso, dalla "BAGUTTA first dressing choice" dove la tradizione sartoriale incontra la massima espressione del lusso, alla "BAGUTTA Milano" che rispecchia l'eleganza dei grandi classici, passando per la "BAGUTTA the shirt" che propone camicie dai lavaggi e trattamenti all'avanguardia.

Nell'ambito dello sviluppo sempre crescente della griffe si inserisce anche il monomarca nel quadrilateroBagutta 2545b della moda milanese in Via San Pietro all'Orto 26, rinnovato a inizio 2018 e che si aggiunge a circa 1000 clienti multimarca in Italia e nel mondo.

Matteucci 1939 è un marchio storico dell'azienda CIT, da sempre sinonimo di qualità al massimo livello nella camiceria italiana. Una produzione di grande prestigio, che ha saputo ridisegnare i confini della camiceria classica maschile per offrire modelli e stampe esclusive sempre up-to-date, senza rinunciare alla forza del proprio know-how produttivo.

Cit S.p.a. dispone di uno show-room a Milano in via Tortona 35, all’interno di uno spazio open space di oltre 400 mq in cui le collezioni sono valorizzate trovando la giusta dimensione espositiva.

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Rebl 0304bTOM REBL, nato e cresciuto in Germania, è stato formato professionalmente nel Regno Unito, dove il suo talento è stato coltivato nel prestigioso Central Saint Martins College di Londra. Nel 2008, il designer ha aperto la sua sede in Italia, dove le collezioni sono progettate e prodotte da artigiani e produttori utilizzando materiali di alta qualità combinati con le tradizionali capacità sartoriali.

Rebl 0122bLe labbra stilizzate, che fanno parte del logo, sono un simbolo di sensualità, che è ancora riconoscibile distintivo in tutto il mondo, come i disegni di TOM REBL. Il sottotitolo "shocking radiance" è un omaggio alla leggendaria ed eponima fragranza degli anni Venti di Elsa Schiapparelli, icona dello stile e dell'eleganza e uno dei primi designer a coniugare moda e arte. La curiosità di Tom si riflette nelle sue collezioni, che sono influenzate dalla sua passione: musica, design e arte contemporanea con riferimenti dal passato, che sono una continua fonte di ispirazione per il suo creazioni innovative. La sua accattivante creatività e il mix di superbe capacità tecniche conferiscono alle sue collezioni uno straordinario tocco e un appeal internazionale. Crede fortemente nell'interconnessione tra il menswear e il womenswear. A partire dalla primavera / estate 2015, Tom ha lanciato la collezione donna, mantenendo una linea sottile tra il 'Amasculina` e il 'Femminile`.

Con autenticità e ricerca profonda, Tom ha portato il marchio a uno standard internazionale,Rebl 2263b con un grande numero di follower nel mondo di celebrità e musicisti. TOM REBL è noto per il suo aspetto, che è amato da personalità che amano coltivare una reputazione d'avanguardia. Tra i suoi fan e i clienti sono numerosi personaggi come Green Day, Justin Bieber, Adam Lambert, Diane Pernet, Morgan, Bluvertigo, Emis Killa, Club Dogo, Stash e The Kolors, Francesco Gabbani, Arturo Brachetti, Stefano de Martino, Luca Tommassini, Gianna Nannini, Lorenzo Licitra, Stella Maxwell e Chris Cab tra gli altri.

Oggi, le collezioni TOM REBL per uomo e donna sono distribuite in Europa, Russia, Stati Uniti e Asia in alcuni dei più prestigiosi boutique e concept store come Dantone (Milano), Cascella (Porto Cervo), Closet Case (Londra), Shop Untitled (New York), Traffic (Los Angeles), Boutique Veri (San Pietroburgo), SPRMRKT (Ibiza), Jet (Città del Messico), INN7 (Tel Aviv).

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Pignatelli S

 

Pignatelli 2905bStoria di un sogno diventato realtà

Festeggiare mezzo secolo di storia non è un punto di arrivo: è un intermezzo. Per gioire dei propri successi, per condividere il momento con gli attori, i calciatori e gli amici che da cinque decadi apprezzano l’arte sartoriale; per riflettere su quello che è stato e costruire un nuovo futuro «… di altri 50 anni almeno». Sorride, Carlo Pignatelli. Chi lo avrebbe detto che, da una bottega di quattro metri quadrati, lo stilista avrebbe rivoluzionato il mondo degli abiti da sposo? «Eppure, come ha dichiarato un caro amico in una recente intervista, chi come me sale sul treno della speranza – quello che portò Carlo Pignatelli dalla Puglia a Torino, ndr. – tagliando il cordone ombelicale con la propria terra, non parte mai per caso. Se parti significa che hai quel qualcosa in più che ti spinge ad affrontare l’incognita della vita. Perché, in qualche modo, intuisci il futuro che ti attende».

Facciamo qualche passo indietro fino agli esordi… 
«Nacqui in una piccolo paesino della provincia di Brindisi, ultimo di otto figli.Pignatelli 2831b

Per contribuire alla famiglia mia madre mi mandò a fare la gavetta in una sartoria vicino casa. E dire che, allora, avevo l’impressione che l’ago e il filo non facessero per me. Sbarcato a Torino nel 1968, aprii una piccola bottega, coi servizi in cortile. Era il mio laboratorio e anche la mia camera da letto. I clienti arrivavano col passaparola: per loro creavo abiti su misura lavorando con la macchina da cucire fatta spedire dal paese. Oggi l’azienda fattura 21,5 milioni di euro e vendiamo dalla Spagna alla Cina, producendo collezioni maschili e femminili sartoriali grazie a 30 sarti, modellisti, ricamatrici e un ufficio stile di 20 persone che dirigo io stesso.

È stata la perseveranza e l’amore per il mio lavoro a portarmi lontano. Negli anni Ottanta ho cominciato ad affermarmi come couturier, creando abiti su misura, con un occhio rivolto alla cerimonia. Quando però nel 1984 decisi di chiudere la mia prima sfilata con l’uscita di un abito da sposo e uno da sposa, lì, da quella passerella, il pubblico percepì che qualcosa stava per cambiare nel mondo della moda; e io capii che il mio ‘sogno’ sarebbe stato quello di… regalare sogni».

Pignatelli 2962bNelle sue collezioni, nel suo percorso di stile, ricorrono armonicamente due concetti, il sogno e l’innovazione.

«In una società in cui è sempre più difficile sognare a occhi aperti, credo che il matrimonio possa ancora essere l’occasione per concretizzare i propri sogni. Il mio passato artigianale, tutt’oggi presente nel modus operandi aziendale, mi permette di creare abiti su misura o che comunque si adattano perfettamente ai miei sposi, rappresentando al massimo l’eleganza intrinseca, unica, di ciascuno di noi. Per questo mi chiamano il principe della moda: adoro le favole e faccio di tutto per dar loro una forma. O una linea, potrei dire».

E poi c’è l’aspetto ‘rivoluzionario’…

«La sartorialità, in equilibrio con l’innovazione made in Italy, è la parola chiave che consente di leggere e definire al meglio il mio marchio, in tutte le categorie di prodotto, collezioni ed espressioni. Ma nel DNA dell’etichetta gioca un ruolo determinante anche l’impegno costante nel rileggere, reinventare e, direi, anche rivoluzionare il concetto stesso di abbigliamento da cerimonia, per adeguarlo al nostro tempo, mantenendo sempre l’unicità in ogni creazione. Fin dalle mie prime collezioni il pubblicò apprezzò il mio desiderio di superare i canoni del tradizionale abito da sposo. Puntai al colore, ai tessuti lucidi, ai ricami, ai dettagli come gli accessori gioiello. A quei tempi lo sposo indossava il classico completo blu scelto dalla mamma. Con le mie proposte ci siamo discostati dagli eccessi della noia e dall’usualità del passato orientandoci verso look sorprendenti e stravaganti, grazie ad abbinamenti inediti e audaci, seppur sempre elegantemente equilibrati. Oggi Lui si informa, prova, confronta, come o anche più della sua compagna. Di questo, forse, me ne posso prendere il merito: è come se avessi creato un mondo che non esisteva. È proprio per rispondere a queste esigenze del ‘nuovo sposo’ che la Carlo Pignatelli crea a ogni stagione più collezioni, offrendo più opzioni di stile e spesa».

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